Agricoltura solidale
Il concetto di agricoltura solidale nasce in Giappone negli anni ‘60. Guidati da motivazioni ambientaliste e animati da un sentimento di sfiducia nella qualità dei prodotti alimentari dell’agricoltura convenzionale, gruppi di consumatori si associano ai produttori in modo da creare un sistema alternativo di produzione e distribuzione. L’obiettivo è di assicurare al consumatore prodotti freschi e biologici, provenienti da una coltivazione rispettosa dell’ambiente.
Nel 1978 nasce, a Ginevra, “Les jardin de Cocagne” www.cocagne.ch , la prima cooperativa di agricoltura solidale in Svizzera. Seguiranno, dagli anni ’80, tutta una serie d’iniziative simili nel resto della Svizzera, dell’Europa e negli Stati Uniti. www.solawi.ch rappresenta una piattaforma per la cooperazione di progetti di agricoltura solidale in Svizzera e offre oltre alla consulenza e il supporto anche dei corsi.
Ravis in Tera nasce dal desiderio di portare e promuovere un’agricoltura biologica e solidale anche in Valposchiavo e si ispira al libro; “Gemeinsam auf dem Acker” ( Bettina Dyttrich e Giorgio Hösli, 2015).
Alla base dell’agricoltura solidale c’è la collaborazione, a livello regionale e a lungo termine, tra produttori e consumatori. Questa permette una pianificazione realistica e concreta della produzione, eliminando la commercializzazione e gli sprechi.
La collaborazione e la fiducia tra i produttori e i consumatori e la disponibilità, da parte di tutti, di accettare unitariamente la condivisione dei rischi e di contribuire a coprire i costi di produzione, è ripagata dalla fornitura di prodotti alimentari freschi, biologici, regionali, stagionali e diversificati. Produttori e consumatori intendono regolare assieme questioni che riguardano la produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti alimentari. L’agricoltura solidale predilige la produzione locale, stimola i cicli di produzione regionale e persegue l’obiettivo di riconquistare la sovranità alimentare, mirando a una trasformazione dell’industria alimentare attuale in favore di sistemi maggiormente sostenibili.
sovranità alimentare
Il concetto di sovranità alimentare era introdotto dal movimento internazionale degli agricoltori “La Via Campesina” www.viacampesina.org nel 2007. Nella dichiarazione di Nyéléni si legge:
“La sovranità alimentare è il diritto delle persone a cibi sani e culturalmente adeguati, prodotti attraverso metodi sostenibili, nonché il diritto di definire i propri sistemi alimentari e agricoli. Mette coloro che producono, distribuiscono e consumano cibo al centro dei sistemi e delle politiche alimentari piuttosto che le richieste del mercato. Difende gli interessi e l'inclusione della prossima generazione. Offre una strategia per contrastare l'attuale regime commerciale e promuovere i sistemi alimentari, agricoli, pastorali e della pesca determinati dai produttori locali. La sovranità alimentare dà la priorità alle economie e ai mercati locali e nazionali e dà potere all'agricoltura contadina e familiare basata sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.